Chianti
Sebbene il nome Chianti sia associato ad una specifica area geografica con confini rigorosamente delimitati, il vino è di carattere regionale. Già dentro 1716 In quell'anno, per decreto del Granduca, la zona di produzione del Chianti si estese oltre la zona collinare denominata Chianti. Tuttavia, non è stato fino al decreto ministeriale del 1932 l'anno ha finalmente sancito i fatti, che fu il risultato di lavorazioni avvenute per tutto l'ottocento e l'effetto del successo del vino stesso, sia in Italia, e in tutto il mondo.
Nonostante, che le tradizioni della viticoltura nel Chianti risalgono a tempi molto lontani, il termine Chianti fu usato per la prima volta per il vino prodotto nella zona solo nel medioevo. Lo confermano le lettere scritte da un certo Francesco Datino di Prato, commerciante che vive da anni 1383 -1410, in cui la parola Chianti è usata in un contesto prettamente enologico.
A quel tempo, però, il nome Chianti non era applicato al vino, lo sappiamo oggi, ma era usato per descrivere un certo "vin vermiglio” io "vin di Firenze“. Solo nel 17° secolo, con lo sviluppo del commercio e dell'esportazione, il nome della regione iniziò ad essere ufficialmente applicato al famoso prodotto di queste zone.
Il successo del Chianti è stato determinato anche dai severi standard di produzione emanati dalla Lega del Chianti, che costituiva una sorta di disciplinare di produzione, molto in anticipo sui tempi. Le predette disposizioni hanno introdotto, tra l'altro, un divieto categorico di iniziare la raccolta prima di S.. Michael, cioè. 29 settembre.
Dopo questo periodo della storia del Chianti, dove la leggenda si intreccia con la realtà, la storia vera e documentata inizia nell'Ottocento ed è legata alla persona del barone Bettino Ricasoli. Barone che è membro dell'Accademia dei Georgofili (Accademia Agraria Fiorentina) attraverso tentativi ed errori, ha portato alla creazione di un modello Chianti coupage che è ancora in uso oggi: Sangioveto, Canaiolo, Trebbiano e Malvasia.
L'uso del cosiddetto. metodi"governo”Fa del Chianti un vino dal carattere unico. Questo metodo consiste nell'aggiungere una certa quantità di mosto secco al vino precedentemente ottenuto, uve accuratamente selezionate.
Consorzio Vino Chianti
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ITALIA