Atene
Il vino prende il nome dall'antica città di Atina, la più lontana e imponente rocca sannitica. La prima menzione di lui appare in Virgilio, che li nominò tra le cinque città del Lazio, che si schierò con Turno contro Enea. Il poeta chiamò la città Atina Potens. Atina fu conquistata dai romani nel 3° secolo aC. e incorporata nello stato romano come prefettura. Successivamente ebbe lo status di colonia, e poi i comuni. Il periodo di massimo splendore di Atina terminò con le invasioni barbariche successive alla caduta dell'Impero Romano. Nonostante, che la città fu distrutta e saccheggiata dagli invasori, riuscì a sollevarsi dalle macerie, per rifiorire pienamente nel medioevo. Il tragico terremoto di 1349 Anno, rase al suolo Atina. La città deve la sua ricostruzione dalle macerie alla famiglia Cantelmo.
Oggi Atina è un paese tranquillo e pacifico, con molte tracce del passato. I monumenti più interessanti includono i frammenti conservati di uno poligonale, antica cinta muraria del V e IV secolo a.C, maestoso palazzo del principe (Palazzo Ducale) e la seicentesca cattedrale di Santa Maria Assunta.
Nonostante la storia secolare della città, la vinificazione qui non ha lunghe tradizioni. Nell'Ottocento Pasquale Visocchi, agronomo locale, che, mentre era in Francia, ha avuto l'opportunità di imparare l'arcano del commercio, guidato dall'intuizione, decise di impiantare piantagioni di ceppi Cabernet e Merlot su fertili terreni alluvionali nei pressi di Atina. I risultati non tardarono ad arrivare. Atina ha goduto di un raccolto ampio e di successo sin dall'inizio, che da allora si ripete regolarmente ogni anno. Negli ultimi anni molta più attenzione è stata dedicata al miglioramento dei metodi di vinificazione e delle tecniche di invecchiamento del vino. Il nuovo approccio qualitativo ha prodotto effetti tangibili sotto forma di una maggiore quota sul mercato interno e del diritto al vino di avvalersi della DOC.